IN PRIMO PIANO
Lavori di gruppo, a cura di Angela Giuliani, Giuseppina Cottone, Daniela Fusetti, Caterina Fava,
Sonia Pasini, Mariantonia Conti, Tiziana Disabato
Crisi della famiglia tradizionale e nuove realtà di famiglia, Maurizio Chiodi
Restituzione risposte su temi da condividere, Carmela Tascone
CAMMINI DI CHIESA
Qualche nota verso il Giubileo della vita consacrata, Gabriella Scalisi
L’OPINIONE
La fiducia, Anna Bissi
«Otterrete di più con l’affetto e l’affabilità che non con la durezza», Rino La Delfa
DALLA CIIS
Verbale Assemblea dei Responsabili, a cura di Chiara Sabena
ESERCIZI SPIRITUALI
UN ANNO SI INCONTRO – SOMMARI 2024
EDITORIALE
Buona nascita!
Mi rendo sempre più conto che se è facile dire “buon Natale”(e quante volte lo diremo in questi giorni!), è molto più difficile rendersi conto che significa augurare… una buona nascita! Già. Perché entrare nella nascita di Gesù, lasciare che la Sua nascita possa far rinascere la nostra vita e la apra a una dimensione nuova, a un mondo nuovo, è sempre più difficile nel nostro tempo. Anche nelle nostre case.
Per questo mi colpisce questo dipinto di un autore italiano contemporaneo, perché ci aiuta a meditare sulla bellezza e drammaticità di questa nascita, portandoci 9 mesi indietro, nel momento del concepimento.
È chiaro che qui si apre una porta nel muro della storia: adesso, finalmente, i cieli nuovi e la terra nuova di Dio sono accessibili, si è aperto un varco, un passaggio; Gesù è davvero la Via che porta al Padre, è la Vita stessa di Dio che è entrata nel nostro spazio e nel nostro tempo. E sugli stipiti della porta ci sono “schiacciati” contro (quasi a diventare essi stessi stipiti che sorreggono l’arco della porta) l’angelo Gabriele e una ragazzina di 13-14 anni, Maria. L’angelo è calmo, sereno, con le braccia distese; Maria è maggiormente turbata, con un braccio si raccoglie, si trattiene. Perché qui sta avvenendo l’incredibile: al centro, c’è l’offerta del giglio, che simbolicamente rappresenta l’offerta a Maria del concepimento verginale di Gesù. E non è certo facile entrare in questa storia.
E l’autore indica questa bellezza drammatica con il vento e con il tratto del disegno.
Con il vento: guardando i capelli, si vede che soffia da sinistra a destra per l’angelo e da destra a sinistra per Maria. Sono due direzioni diverse: Maria aveva già le sue attese e i suoi piani… e poi arriva Dio a scombussolare tutto! E con il tratto del disegno: che è a pastello, con tratti nervosi, righe incise come se fossero dei graffi, perché è stato difficile per Maria dire il suo “sì”. Eppure quei tratti hanno già oltrepassato la porta: sono tratti azzurri (il cielo è entrato nella terra), bianchi (la luce illuminerà le tenebre), rossi (il dono d’amore che ha sopportato anche il sangue e il dolore).
Mi auguro e vi auguro questo: come Maria, nonostante tutti i venti contrari, nonostante tutte le mani che ci porterebbero a trattenerci e a tenere le distanze, nonostante l’essere inchiodati e incollati ai muri della vita… apriamo le porte al dono della nascita di Gesù. Perché è il modo più profondo per dare senso anche alla nostra stessa nascita.
m.r.z.
Per i vecchi e i nuovi abbonati, nel 2025 la rivista INCONTRO si può ricevere versando un contributo annuo di € 25 per l’Italia e di € 30 per l’estero sul c.c.