EDITORIALE

Nessuno di noi è nato in una mangiatoia, Erio Castellucci

IN PRIMO PIANO
Uno sguardo sugli scenari che ci interpellano, Giulio Albanese

TEMI APERTI
Vivere e comunicare il Vangelo nell’era digitale, Lucia Catalano
Le virtù del digitale. Per un’etica dei media, Pier Cesare Rivoltella

OFFICINA DEL PENSIERO
Vivere da consacrati laici la fraternità nel tempo della malattia e della solitudine, Piera Grignolo

CAMMINI DI CHIESA
Una carezza al mondo. Lo sguardo di infinita tenerezza di Dio verso i giovani, Mauricio Josè Polelli

L’OPINIONE
È tempo di svegliarsi, Angelo Onger

LUOGHI DI SANTITA’
Discorso del Santo Padre Francesco ai membri della Fondazione “Giorgio La Pira”
Carla Magnaghi: una di noi in Sud Sudan, A.C. delle Piccole Apostole della Carità

L’OPINIONE
Il venerabile Padre Enrico Mauri, Cristina Mangia

SEGNALAZIONI

SOMMARI 2018

Per i vecchi e i nuovi abbonati, il contributo per l’abbonamento alla rivista Incontro per l’anno 2019 cambia: La rivista INCONTRO si può ricevere versando un contributo annuo di 25,00 € per l’Italia; per l’estero 30,00 € sul c.c.p. n. 55834717 intestato a: C.I.I.S. Conferenza Italiana Istituti Secolari


EDITORIALE

Penso ad un prete che conosco.
È bravo. Sa come stare in mezzo agli altri. Non è un tuttologo, anche se a volte gli è stato chiesto di essere teologo, animatore, psicologo, consulente familiare, perfino capo.
Gli piace molto il verbo “includere”. Certo, pensa anche ai muri, perché i beni dice che occorre tenerli bene e con cura. Cura la liturgia ed usa spesso le parole di ogni giorno.
Una volta l’ho visto pregare da solo. Ed è un prete che non ha mai lasciato solo nessuno. Però sa che prima o poi deve lasciare la sua comunità. Per questo ha incentivato l’autonomia, la nascita delle commissioni, dei gruppi e delle associazioni, che resteranno anche dopo di lui.
Gli interessa la politica, ma non il potere. Forse questo interesse gli viene da certe letture che fa, dalle biografie di certi preti, anche scomodi, che hanno condiviso le gioie e le sofferenze dei loro parrocchiani.
Quando una volta gli hanno detto che era un uomo di comunità, lui l’ha preso come un grande complimento.
Questo prete, in realtà, non è un prete che conosco, ma è la sintesi di tanti preti che ho conosciuto. Sono preti che hanno fatto e fanno tanto bene alla Chiesa. Sono preti che piacciono a papa Francesco e a Benedetto XVI.
Sono preti che piacciono anche a noi.

m.r.z.